Plauen è una città di 68.430 abitanti della Sassonia, in Germania, non lontana dal confine bavarese . Questa città si trova a sinistra del fiume Weißen Elster, un affluente del Saale, nel punto in cui il Syra sfocia in una antica valle priva di boschi e dove la pianura della Vogtland degrada in un bacino vicino all'Elster. Dopo Lipsia, Dresda, Chemnitz e Zwickau, si tratta della quinta più grossa città del Land. Le più vicine città sono Gera, a circa 40 km a nord di distanza, e Chemnitz, a 66 km di distanza. Il numero di abitanti della città ha superato nel 1904 il limite di 100.000 persone, motivo per cui divenne di diritto una cosiddetta Grande Città. Dopo la seconda guerra mondiale e con la divisione della Germania , il numero degli abitanti calò fortemente e solo dopo la caduta del muro e la riunificazione del Paese , la città è ritornata la centro di politiche di svipuppo e l emorragia demografica si è arrestata mostrando una inversione di tendenza . Plauen si trova a sinistra del fiume Weißen Elster, un affluente del Saale, nel punto in cui il Syra sfocia in una antica valle priva di boschi Weißen Elster, dove la pianura della Vogtland degrada in un bacino vicino all'Elster.
Secondo il rapporto “Emerging Trends in Real Estate® Europe 2016, beyond the Capital”, di Urban Land Institute (ULI) e
PwC, il settore immobiliare europeo è influenzato dalle esigenze in rapida evoluzione degli affittuari e dalle forze dirompenti
quali la tecnologia, i cambiamenti sociodemografici e una rapida urbanizzazione.
Queste turbolenze strutturali hanno portato gli investitori a concentrarsi sulle città e i beni piuttosto che sui paesi, come
dimostra anche il maggiore interesse degli investitori verso i segmenti alternativi che hanno beneficiato della rapida
urbanizzazione e dei cambiamenti demografici, come la sanità, l’alberghiero, gli alloggi per studenti e i centri di elaborazione
dati. Ben il 41% dei partecipanti all'indagine prenderebbe in considerazione un investimento nei segmenti alternativi, contro
il 28% dell'anno precedente. Secondo le previsioni, nel 2016 avranno buone performance anche il segmento del commercio
al dettaglio e la logistica, avvantaggiati dal’innovazione tecnologica e dalle migliorate condizioni economiche.
Nel 2016 crescerà anche il segmento dello sviluppo, citato dal 78% degli intervistati fra le modalità per acquisire immobili di
prima qualità. Gli operatori immobiliari e gli investitori più evoluti aprono all'innovazione, nel tentativo di soddisfare le
esigenze di inquilini sempre più informati ed esigenti, mentre i principali sviluppatori, investitori e operatori immobiliari si
concentrano maggiormente sul ruolo che l'ambiente di lavoro gioca nella gestione dei talenti e nella produttività.
Le prime cinque città in termini di prospettive di investimento per il 2016 sono Berlino (al primo posto), seguita da Amburgo,
Dublino, Madrid e Copenhagen. Molti intervistati prevedono che la capitale tedesca continuerà a prosperare ben oltre il
2016, grazie alla giovane popolazione e alla crescente nomea di centro tecnologico e culturale, nonché in virtù della
disponibilità di aree destinate allo sviluppo.
Londra esce dalla Top Ten, quasi a indicare che gli investitori intravedono prospettive di crescita migliori a breve termine per
le città europee e regionali del Regno Unito. Nel lungo termine, tuttavia, la capitale del Regno Unito rimane la prima scelta in
Europa per molti investitori internazionali interessati a preservare il capitale, grazie alla liquidità e alla dimensione del
mercato unite ad una solida performance economica.
Lisette van Doorn, CEO di ULI Europe afferma: “Gli investitori sono sempre più creativi nel tentativo di conquistare ad asset
di prima qualità a prezzi ragionevoli, attraverso una maggiore attenzione ai segmenti alternativi e allo sviluppo”. “Si
assumono rischi maggiori nel breve termine per realizzare obiettivi di lungo periodo per gli asset core, mentre cresce il
numero di attori immobiliari che iniziano a focalizzarsi maggiormente sulle mutate esigenze dei tenant, sempre più alla
ricerca di armonia tra il luogo di lavoro e le esigenze dettate dal proprio stile di vita. Attualmente, una delle principali sfide
del settore è come riuscire a concentrarsi meno sul mattone in sé e più sui servizi e le implicazioni che ne derivano sui
tradizionali modelli di business degli operatori immobiliari”.
Giancarlo Scotti, Presidente di ULI Italia, spiega: “Si evidenza chiaramente un forte interesse da parte degli operatori sul
mercato italiano: vi sono forti aspettative che il trend di attività d’investimento e dinamismo del mercato continuerà anche nel
2016”.
Elisabetta Caldirola, Partner di PwC, Italy Asset Management & Real Estate Leader commenta: “I tassi di interesse a livelli
minimi e i flussi di capitale riversatisi sul mercato immobiliare europeo, indicano che i più rimangono ottimisti sulle
prospettive economiche del settore nel 2016”. “Tuttavia riconoscono che l’industria si fa sempre più competitiva e se l'attuale
afflusso di capitali venisse meno, aumenterebbero ulteriormente l’attenzione sui fondamentali di mercato, la gestione attiva
del patrimonio e le competenze operative. Il mercato immobiliare italiano, seppure con qualche distinguo, riflette le tendenze
europee, segno positivo della sua accresciuta importanza ed integrazione nel più ampio contesto internazionale”
LE 10 PRINCIPALI CITTÀ IN TERMINI DI INVESTIMENTI IMMOBILIARI ESISTENTI
Posizione nel 2016 Posizione nel 2015 Variazione
1 Berlino 1 ↔0
2 Amburgo 4 ↑2
3 Dublino 2 ↓1
4 Madrid 3 ↓1
5 Copenhagen 7 ↑2
6 Birmingham 6 ↔0
7 Lisbona 9 ↑2
8 Milano 12 ↑4
9 Amsterdam 8 ↓1
10 Monaco 11 ↑1
I PRINCIPALI MERCATI D’INVESTIMENTO PER IL 2016
1. Berlino – Si conferma alla prima posizione per prospettive d’investimento e sviluppo per il 2016. L'afflusso dell'industria
dei creativi e del settore tecnologico ha determinato la più forte spinta mai vista dalla città per gli immobili uso ufficio. Una
base di lavoratori giovane, internazionale e variegata e un costo della vita più basso hanno contribuito a far progredire la
città, mentre la sua reputazione in quanto centro culturale e località trendy ha incentivato anche l'edilizia e le prospettive
retail.
2. Amburgo – Amburgo scalza Dublino dal secondo posto in classifica e si dimostra una città dinamica, in grado di
soddisfare le esigenze dei futuri inquilini. Con oltre 5 miliardi di Euro in investimenti nel corso dell'anno fino al terzo trimestre
del 2015 (oltre la metà provenienti da buyer esteri), Amburgo si attesta come sesto mercato più attivo in Europa. La città
vanta una base di inquilini variegata, con la domanda di spazi per uffici trainata dal settore dei media, dei servizi alle
aziende e commerciale, comprese molte PMI. Il numero di uffici sfitti è ai minimi storici e le previsioni indicano una crescita
edilizia nel 2016 che vedrà la consegna di 127.000 metri quadrati di nuova superficie uso ufficio destinata a dare respiro
all'attuale limitazione dell’offerta.
3. Dublino – Pur attraendo ancora molti capitali, gli intervistati convengono che la capitale irlandese ha già raggiunto il picco
di opportunità in termini di ritorno degli investimenti. Chi ha già investito a Dublino o deciderà di farlo nel prossimo breve
termine, ha probabilità di realizzare il massimo del ritorno complessivo: malgrado le previsioni indichino una crescita dei
canoni di locazione per gli uffici, la domanda di maggiore spazio in tal senso rimarrà probabilmente insoddisfatta per
parecchi anni. La mancanza di asset adeguati per potenziali investitori ha aperto la strada a un rinvigorito appello agli
investitori core, che ora dovranno assumersi rischi maggiori se vogliono ritorni più alti. La ripresa del settore retail a Dublino
è appena iniziata e la città registra l’afflusso di un ampio volume di capitali diretti agli immobili per il commercio al dettaglio.
Milano, 20 Gennaio 2016